Questo post non ha foto. Perché nel posto di cui vi voglio parlare è vietato fare foto. Più che un posto, è l’opposto. Un luogo dove tutto è al contrario. Al contrario di come potrebbe essere, al contrario perché il tempo scorre al rovescio. Quando scorre.
Oggi è un anno esatto dalla prima volta che sono entrato nel braccio G14 di Rebibbia. Come “articolo 17” della comunità di Sant’Egidio.
La prima volta è stato per dare una mano per il “pranzo di Natale”, poi ho iniziato a frequentarlo, tutti i mercoledì (quando potevo). Andiamo, con un amico, a trovare i detenuti. A passare qualche ora con loro, parlando del più e del meno, cercando di risolvere piccoli problemi o per parlare del futuro fuori da Rebibbia.
Qualsiasi cosa vogliate pensare di me, di questa cosa che faccio, sappiate che io ricevo molto, ma molto di più del poco che faccio.
Dopo un anno di carcere, ho imparato dieci cose:
1) Le mura sono alte, i cancelli spessi e le sbarre robuste non perché i detenuti non possano scappare, ma solo per non fare entrare mai la logica. Tutto è illogico nel carcere.
2) Tagliare una mano ad un ladro è più umano che rinchiuderlo in una galera. Meglio tagliare un pezzo di corpo che un pezzo di anima.
3) Quando qualcuno va in galera non ci finisce mai da solo. Si porta dietro, nella pena, un pezzo grande di chi ti vuole bene. Mogli, fidanzate, figli e genitori che – spesso – non hanno fatto nulla.
4) Non si fa nulla per riabilitare. Il carcere serve solo a nascondere i detenuti dalla vista di chi sta fuori.
5) C’è del buono in ognuno di noi. C’è un pezzetto di Cristo in tutti noi. Il senso della vita è trovare il nostro pezzo e aiutare gli altri a trovare il loro.
6) La caratteristica che accomuna il 99% dei detenuti che ho incontrato è di non sapere raccontarsi. Narrazioni contorte e confuse si intrecciano come rampicanti sulle vite di queste persone.
7) La resilienza andrebbe insegnata dalle elementari in poi. L’unica cosa che può proteggere da contesti avversi.
8) L’eroina e la cocaina fanno danni terribili nelle vite di moltissime persone.
9) L’ergastolo è la negazione di tutto quello in cui credo. Che si possa cambiare e migliorarsi.
10) Uscire di galera, per molti significa solo entrare in una galera più stretta. Eppure, eppure – ed è la cosa più importante che ho imparato – basterebbe così poco per rendere questo mondo un posto migliore.
Volevo raccontarvelo. Oggi è un anno esatto.