Cari amici, inizia oggi il nostro viaggio in Iran, l’antica Persia. Non ho ancora visto nulla dell’Iran, ma sono già rimasto stupito. Stupito dalla reazione che tutti coloro a cui l’ho detto prima di partire.
Quasi tutti mi hanno fatto la stessa domanda: “Perché andare in Iran?”
Ho sempre sognato di andare in Iran, in adolescenza usavo le agende che regalavano a mio padre. Tutte le agende avevano, nelle pagine iniziali, le informazioni sul mondo. Il confronto tra le unità di misura, la tabellina con le festività nei vari paesi e la mappa con i fusi orari del mondo. Alcune avevano questa cartina più grande, altre più piccola, ma tutte avevano una caratteristica. Al centro, un paese si differenziava da tutti gli altri. Era l’Iran! Sempre colorato in modo diverso, spesso riempito di puntini. Il motivo era il fatto che l’Iran non seguiva (e non segue) rigidamente la suddivisione del mondo in fette ordinate di paesi. Non ubbidisce a questa regola. No, l’Iran è differente! L’Iran ha quella mezz’ora di differenza che lo rende diverso dai suoi vicini. E quella mezz’ora di differenza mi ha portato qui.
Poi, all’Iran sono legati molti ricordi della mia infanzia da teledipendente. Uno di questi è il funerale dell’Ayatollah Khomeini, mi ricordo la folla oceanica, la salma che passava sopra questa folla. Mi ricordo la guerra con l’Iraq e il fatto che io simpatizzassi per l’Iran (sempre per la storia della mappa piena di puntini e forse anche per il fatto che avevano la bandiera con i nostri stessi colori). Con il tempo ho capito che ero uno dei pochi a fare il tifo per l’Iran, allora, tutto il mondo stava con Saddam!
Poi l’Iran l’ho un po’ dimenticato, fino all’anno del terribile terremoto che ha colpito Bam. Quell’anno avevo deciso che sarei andato in Iran, ma poi per alcuni motivi cambiai destinazione. Mi ricordo che dopo il terremoto mandai una email all’ambasciata per dire – con semplicità – che mi dispiaceva, e che un giorno sarei venuto a vedere l’Iran (omisi la storia della mappa con i puntini).
Qualche giorno dopo, ero in ufficio, lavoravo in Isfol, la guardia giurata venne da me con una busta in cartoncino, nera, con delle scritte in quello che sembrava arabo. L’ambasciatore mi ringraziava per le condoglianze.
Oh, non crediate che io sia così sprovveduto! Qualche cosa l’ho letta sull’Iran. Chi mi conosce, sa che adoro i libri di viaggio. Uno dei miei scrittori preferiti è Giorgio Bettinelli. Giorgio girava (perchè da alcuni anni non c’è più) il mondo con la sua Vespa. In uno dei sui libri diceva che in tutti i paesi gli chiedevano: “Qual è il paese più bello che hai visitato?” e lui aveva imparato a rispondere: “Il vostro!” ma in cuor suo pensava che il paese più bello del mondo fosse l’Iran.
Ora, non so dirvi se è proprio così o me lo sono sognato, ma se uno che ha visto quasi tutto il mondo dice l’Iran un motivo per andarci ci sarà!
Certo direte voi, se un mezzo matto con la vespa dice di andare in Iran…
Se un mezzo matto dice di andare in un paese che sta anche una mezz’ora avanti agli altri… beh, se mi conoscete ci sono già abbastanza motivi per dirvi: “Io ci vado!” Ed ora, eccoci qua!
Perché non ci resti in Iran (paese con autentiche meraviglie archeologiche), miserabile renziano???