Oggi è il mio compleanno. Condivido il mio “genetliaco” con Sigmund Freud e George Clooney. Come dico scherzando, da uno ho ripreso la sensibilità psicologica e dall’altro la bellezza, ma non ricordo bene l’ordine… Inoltre, il 6 Maggio sono nati: Maximilien de Robespierre, Rodolfo Valentino e Tony Blair.
Però, il 6 maggio il mio pensiero va sempre ad una persona che non c’è più che faceva il compleanno insieme a me. Anche se all’anagrafe era registrata il 7 maggio, perché era nata a casa e il padre era riuscito a registrarla solo il giorno dopo.
Gli facevo gli auguri tutti gli anni. Lei si scordava sempre che era anche il mio di compleanno e poi qualcuno glielo ricordava. Lei si stupiva tutti gli anni.
Ci siamo lasciati male. Adesso lo considero un equivoco. Forse un po’ di colpa è stata mia. Le ultime parole che mi ha detto, al telefono, quando ho provato a richiamarla, sono state: “Non ho piacere di sentirti mai più”.
Poi si è ammalata e in poco tempo è morta. Un tumore al cervello le ha portato via la vita e la sua principale dote. Le scrissi una lettera in cui le dicevo che mi sarei anche preso la colpa pur di rivederci. Non so se l’abbia mai letta. Credo di no. Qualcuno mi ha detto di si per farmi sentire meno il peso, dicendomi che ha anche sorriso leggendola.
Quando è morta ero a Istanbul. Non andai al funerale. Mi aveva chiesto di non vederci più e l’ho rispettato. Anche sul necrologio, l’ho riletto un po’ di tempo fa, ho specificato “a distanza”, per mantenere la parola.
Il motivo per il quale non mi ha più voluto vedere era un suo errore. Io avevo ragione. La cosa di cui mi accusava era falsa e le serviva solo a lei per giustificarsi. Mi ha fatto tanto bene ma anche molto male.
Io l’ho perdonata. Oggi, mi piacerebbe farle gli auguri. Per sperare che qualcuno le ricordi che è anche il mio di compleanno.
Non le ho mai dato del tu. Un giorno ci chiariremo e torneremo a lavorare insieme. Io, per rispetto, continuerò a darle del lei e ragione anche quando ha torto.